Elettroma, la rete elettrica del corpo alla base della vita

Campi elettrici a bassisima frequenza sono alla base della generazione della vita e della guarigione o malattia cellulare.

«Gli incredibili modi in cui l’elettricità del corpo determina la nostra forma e la nostra salute», è il titolo di un lungo approfondimento di Sally Adee apparso sulla rivista britannica New Scientist lo scorso febbraio.

«Le nostre cellule emettono segnali elettrici che guidano lo sviluppo embrionale e guariscono le ferite. Se imparassimo a controllare questo codice bioelettrico, potremmo riuscire a prevenire il cancro e persino a fare ricrescere gli arti». Scrive la giornalista in apertura.

A dare il via a queste ricerche è stata la domanda: «dove risiedono le mappe per costruire i nostri corpi?». Nel codice genetico, infatti, sono stati trovati geni che indicano innumerevoli caratteristiche come per esempio il colore degli occhi e dei capelli, ma nessuna informazione riguardo quanti occhi o quanti capelli occorrono e dove posizionarli. Come fanno dunque le cellule a sapere dove andare, e quando, per formare un corpo?

«Fin dagli anni Sessanta i ricercatori sospettavano che certi strani impulsi elettrici all’interno delle uova fecondate fossero importanti per il loro sviluppo», scrive Adee, fino a quando nel ,2009, nel corso di un progetto di ricerca alla Tufts university in Massachussets, Dany Adams osservò un embrione di rana dividersi per diventare girino. «Lampi elettrici disegnavano una serie di immagini inconfondibili: due orecchie, due occhi, mascelle, un naso. Queste proiezioni spettrali non durano a lungo. Ma due, tre ore dopo apparvero i veri tratti, esattamente nello stesso punto». È in questo modo che si è scoperto che l’elettricità crea il modello su cui si basa un corpo che si sta formando.

Da allora le ricerche sono state approfondite tant’è che è ormai dimostrato che l’elettricità è coinvolta in numerosi processi fisici, tra questi la guarigione delle ferite e il cancro. La corrente di lesione, un impulso elettrico che si produce quando il tessuto viene inciso o danneggiato è stata segnalata per la prima volta 150 anni fa ma ignorata fino al 2011, quando Richard Nuccitelli ha misurato questo campo coprendo che più è forte e più la ferita guarisce velocemente, che è influenzabile e che in questo modo si può accelerare la guarigione. Brook Chernet ha rilevato la tensione elettrica delle cellule quando diventano maligne, scoprendo che anche le cellule tumorali hanno i loro modelli elettrici. Mentre Mustafa Dyamgoz ha notato che per diffondersi le cellule cancerogene necessitano di una tensione che oscilla, esattamente come quella utilizzata dal sistema nervoso per comunicare. Ulteriori studi sono in atto con l’utilizzo di medicamenti ionici, già utilizzati contro disturbi al cuore, che potrebbero eliminare le oscillazioni e interrompere l’estendersi del tumore; mentre modificando la tensione delle cellule cancerogene si è già riusciti a fare regredire il cancro nei topi.

La bioelettricità è coinvolta in numerosi altri disturbi tra cui diabete di tipo 1, artrite reumatoide, acufene, dipendenze. Dalla sbalorditiva scoperta di Adams la comprensione dell’elettroma umano si è notevolmente arricchita. In precedenza si riteneva che solo le cellule nervose e muscolari utilizzassero in modo significativo l’elettricità. Ora è stato osservato che tutte le 40mila miliardi di cellule che costituiscono il nostro corpo agiscono come batterie in miniatura utilizzando canali ionici per mantenere il loro bassissimo voltaggio.

Una porta è stata aperta, ma tutto il potenziale che vi sta dietro è ancora da scoprire.