Alessandro Pasquali, trasmettere attraverso la luce solare

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Di Silva Nova

«Specialmente il Signor Fratello Sole, il quale rappresenta la luce del giorno…», brano tratto dal Cantico delle Creature per introdurre un giovane ricercatore illuminato, Alessandro Pasquali. Già da bambino si cimentava con fili elettrici, radio e valvole. Adolescente, approfondirà le scoperte di Guglielmo Marconi (circuiti, telecomunicazioni). La sua curiosità andrà comunque oltre le trasmissioni di comunicazione tradizionali per sconfinare e approdare nella ricerca di mezzi alternativi: l’utilizzo della luce (fotoni) per trasmettere per esempio musica. «Ho iniziato i miei esperimenti con trasmettitore e ricevitore distanziati da piccoli centimetri, poi fino a 100 metri; dopo qualche anno ho raggiunto un chilometro».

Il primo esperimento pubblico lo effettua ventenne da Brusino Arsizio a Vico Morcote con due apparecchi rudimentali oltre che con led, cavalletti, cuffie e microfoni. «Praticamente, senza onde radio ma unicamente via luce, ho instaurato una comunicazione telefonica tra le due sponde del Ceresio».

Seguiranno altri esperimenti pubblici, tra cui uno di portata storica nel 2016 (tuttora record mondiale) sul canale della Manica, tra Dover e Callais, 33 km di distanza. La luce ha consentito la trasmissione di voci.

In italia, invece, dalla cittadina di Cuneo, ha inviato nello spazio – sempre via luce – il primo concerto fotonico tuttora in cammino verso l’universo profondo. Al momento attuale viaggia a una distanza superiore a quattro anni luce, ossia la lontananza che separa il nostro pianeta dalla costellazione Centauro.

Dagli anni 60 in cui Oriana Fallaci titolava «Se il sole muore» a oggi, l’astro splende comunque maestoso anche se bersagliato da speculazioni pseudo scientifiche che lo vedrebbero offuscato da piani strategici di oscuramento, complice la geoingegneria. Ma se il Sole morisse, muore la Terra e ogni essere vivente. Tutto muore con noi. Al momento attuale non ci è consentito sapere se splenderà l’intelligenza artificiale o è preferibile non saperlo. Infatti, quante delle nostre preoccupazioni odierne sorgono dal credere a pensieri sul futuro…

Dai prototipi all’industrializzazione

Alessandro Pasquali, dopo i primi riusciti esperimenti con apparecchiature-campione, da circa tre anni è impegnato nella ricerca di soluzioni per produrre su ampia scala i dispositivi di sua invenzione, ossia individuare imprese capaci di supportare lo sviluppo e la realizzazione dei suoi progetti. L’interesse si sposta dunque su sponsor industriali. La prima offerta di collaborazione si è attuata con una ditta svizzero tedesca in grado di produrre un milione di schede elettroniche anche in breve tempo. Questi demodulatori fungono da ricetrasmettitori che permettono di comunicare via luce senza emissioni di radiazioni elettromagnetiche nocive. «Per far fronte a questo programma, la ditta ha assunto nuovi ingegneri con i quali coordino e supervisiono il lavoro. Altri progetti invece hanno suscitato interesse nel nostro Cantone e stanno attualmente concretizzandosi, come la realizzazione di una chiave fotonica quale ausilio alla quotidianità, sia in ambiti privati, sia industriali».

Wi-fi e Onda G

A prescindere dall’impatto positivo sul mercato del lavoro, l’obiettivo finale di Alessandro Pasquali rimane quello originario, cioè apportare a più persone i maggiori benefici possibili attraverso le sue creazioni. «Non so dove mi porteranno queste invenzioni, a una scoperta ne segue un‘altra…intuizioni, curiosità e continui imprevisti sono elementi quotidiani, ma la finalità è il Bene, il movente la Luce».

La comunità che beneficia e beneficerà degli ampi progetti di Pasquali è sempre più numerosa proporzionalmente alle crescenti scoperte sulle conseguenze nocive dell’elettrosmog sulla salute. Infatti, uno dei suoi brevetti è un router fotonico, in alternanza al Wi-fi. Un nuovo concetto di comunicazione riguarda anche tecnologie alternative al 4G, al 5G e a tutti i G che verranno (come le ciliegie, una tira l’altra). Produzioni innovative che non sono soltanto pura scienza, ma filosofia e arte. Un quid che si esprime in ispirazione. «Il mio lavoro è suddiviso in fasi di laboratorio vero e proprio, ossia il tempo dedicato agli esperimenti, e in fasi essenzialmente creative. La mia Musa è il sole. La luce del sole mi richiama alla bellezza dell’universo e a mondi infiniti. La luce è anche l’onda più affine alla nostra natura biologica. Primo non nuocere. In tutto lo spettro elettromagnetico è infatti l’unica frequenza in grado di rivelare l’onda più in sintonia con noi».

Se dunque le finalità di Pasquali spaziano anche nel bene , nella bellezza dell’universo e nella sapienza antica della luce, come non ricordare l’estetica di Platone, in cui il concetto del bello si differenzia assai poco da quello del bene.