Grigliata rovinata e bambini che non vogliono uscire in giardino? Alle Gerre di sotto è acqua passata grazie agli abitanti che si sono organizzati per contrastare la zanzara tigre; con successo.
Grigliata rovinata e bambini che non vogliono uscire in giardino; la presenza della zanzara tigre, soprattutto quando massiccia, può trasformare in un calvario la vita all’aperto. Giunta in Ticino negli anni duemila questa zanzara non ha mancato di farsi notare in quanto attiva anche di giorno – contrariamente alle zanzare autoctone che tendono ad attivarsi al crepuscolo – e prolifica anche in ambienti urbani di cui apprezza sottovasi, pluviali, tombini e qualsiasi ristagno d’acqua di piccole dimensioni come rifiuti abbandonati. In altre parole: vive accanto a noi e ha i nostri stessi orari. Fortunatamente, è possibile contrastarla.
“Lavorare in azienda si era fatto difficile”, ci dice Pierluigi Zanchi fondatore di Tigusto SA a Gerra Piano, “al punto che alcuni collaboratori stavano pensando di cambiare posto di lavoro. Noi lavoriamo anche all’esterno e le porte del laboratorio sono spesso aperte. Era impossibile proteggersi attraverso le zanzariere e venivamo punti innumerevoli volte”. È così che Pierluigi passa al contrattacco e, grazie alla collaborazione con l’associazione di quartiere Gerra di sotto dà avvio al Gruppo zanzara tigre Gerre di Sotto: “Abbiamo mappato il quartiere suddividendolo in settori, ogni settore ha i suoi volontari che si occupano di trattare con gli appositi granuli tombini, pluviali e tutti i ristagni potenzialmente problematici che non possono essere risolti in altri modi, ovvero svuotando, capovolgendo o riempiendo di sabbia”. I risultati non si sono fatti attendere, già dopo una stagione, nel 2017, un sondaggio fra i circa ottocento abitanti del quartiere ha mostrato che per il novanta percento degli intervistati la situazione era migliorata di molto.
“Monitoriamo e sosteniamo questo progetto fin dagli albori”, ci dice Eleonora Flacio ricercatrice SUPSI e responsabile del Programma nazionale di sorveglianza della zanzara tigre, “e abbiamo rilevato un abbassamento del 68% di presenza della zanzara, rispetto a zone limitrofe in cui non si eseguono i trattamenti in modo così capillare”. La popolazione andrebbe dunque incentivata ad agire? “Sì, ed è ciò che facciamo da anni attraverso la diffusione di informazioni e la messa a disposizione dei granuli Vectobac che molti comuni offrono gratuitamente e sono reperibili in diverse rivendite, solitamente in negozi di giardinaggio e ferramenta. Anche dovendoli pagare l’investimento è irrisorio: con una decina di franchi generalmente si copre un’intera stagione. Il gruppo di Gerra Piano è una realtà esemplare e un progetto efficace che spero venga replicato anche in altri quartieri e Comuni visto l’impatto positivo che ha sulla qualità di vita dei residenti. La partecipazione dei privati nella lotta alla zanzara tigre è indispensabile in quanto l’ente pubblico non ha accesso alle superfici private dove si trova circa l’80 percento dei ristagni di acqua problematici” – spiega Eleonora.
“Prima di questo intervento persone del quartiere si lamentavano perché non potevano godere del giardino durante la bella stagione” – ci dice Pierluigi – “In seguito è capitato che abitanti di quartieri limitrofi venissero in visita da noi perché si poteva ancora stare fuori. Anche in azienda abbiamo visto una notevole differenza, finalmente era possibile lavorare quasi indisturbati”. Perché “quasi” è presto detto: nella lotta alla zanzara tigre tutti dovrebbero fare la loro parte ma non sempre succede. “La zanzara ha un raggio di azione di circa duecento metri, se io mi occupo della mia proprietà ma il vicino non fa altrettanto le “sue” zanzare raggiungeranno anche me. Per questo motivo il progetto dell’associazione di quartiere Gerre di Sotto è particolarmente interessante perché mette in rete le persone e le incentiva ad agire permettendo anche di trovare soluzioni e accordi, per esempio ricevendo il permesso di entrare su terreni di altri proprietari o di trattare case di vacanza”.
Quello delle case di vacanza è un problema non indifferente nelle località in cui sono massicciamente presenti come conferma Eleonora: “Nel 2022 abbiamo scelto Morcote per eseguire una sperimentazione attraverso l’immissione di maschi sterili nell’ambiente anche perché presentava un elevato numero di case di vacanza alle quali nessuno ha accesso, ottenendo ottimi risultati. Possiamo dire che nell’anno della sperimentazione difficilmente gli abitanti di Morcote hanno visto una zanzara tigre. L’intenzione è di affiancare questo provvedimento a quelli già in atto per contrastare la zanzara. Nel frattempo abbiamo lanciato una nuova sperimentazione per contrastare i maschi sterili in località con un elevato numero di case secondarie”.
“Il problema della zanzara tigre è sociale, economico e di salute pubblica ma ho l’impressione che non venga percepito nel suo reale impatto dalla maggioranza della classe politica”, sottolinea Zanchi, “Oggi albergatori, ristoratori e altre realtà turistiche sono confrontati con questo problema e cercano di porvi rimedio autonomamente con anche grossi investimenti, ma questa è solo una parte della soluzione, perché va bene che non ci siano zanzare a tormentarti all’aperitivo in terrazza ma sarebbe meglio che non ci fossero nemmeno nei viali cittadini, nelle zone di svago e in altre attrazioni turistiche. Non penso solo ai turisti ma anche ai residenti. A Gerra Piano il parco giochi era praticamente boicottato da bambini e famiglie perché divenuto invivibile. Si sono presi i corretti provvedimenti e ora è tornato ad essere luogo di ritrovo e socializzazione, il che dimostra che è possibile e anche senza troppo impegno”.
Stefania Duran, nuova segretaria del Gruppo zanzara tigre Gerre di Sotto, è approdata nel gruppo un po’ per caso. “Alle ultime elezioni comunali ero in lista per il Consiglio Comunale, volevo vedere cosa era possibile fare per migliorare la società in cui vivo. È stato così che, interessandomi alla realtà del quartiere e ai bisogni delle persone ho conosciuto il gruppo e vi ho aderito. Devo dire che sono molto soddisfatta, questo gruppo non è solo un modo per tenere sotto controllo la zanzara tigre, ma è un’opportunità di incontro e socializzazione che permette alle persone che vivono nel quartiere di conoscersi, frequentarsi e collaborare, instaurando rapporti di buon vicinato occupandosi del luogo in cui vivono. È un modo piacevole per tornare a stare insieme”.
Recentemente avete organizzato la prima festa di quartiere dove avete distribuito anche i granuli Vectobac con le istruzioni per l’uso, come hanno reagito le persone? “È stato un successo, con oltre ottanta persone presenti che hanno molto apprezzato anche i granuli. Va detto che grazie al lavoro effettuato negli anni dal gruppo i residenti del quartiere sono informati su questa modalità di lotta alla zanzara tigre. Negli anni la gente si è abituata a vedere i volontari che ogni dieci giorni percorrono la tratta di loro competenza armati di questa sorta di lungo bastone – in verità un tubo con sopra un imbuto – che serve a distribuire i granuli senza doversi continuamente chinare, e li accolgono con simpatia. Non tutti, però, effettuavano trattamenti a casa loro e sono stati contenti di essere coinvolti, alcune persone hanno persino aderito al gruppo”.
Qualche consiglio per chi desidera organizzare qualcosa di simile nel proprio quartiere?
“Se ci si organizza bene l’impegno è minimo. Personalmente mi occupo della parte burocratica. Ho ereditato dalla gestione precedente una mappa con segnate le diverse tratte in colori diversi, si tratta dunque di assegnare ai volontari la tratta di loro competenza colmando eventuali partenze e inserendo le nuove leve. Tutti i volontari ricevono l’elenco dei nominativi con le rispettive aree assegnate. Ogni area conta solitamente più di un volontario e coloro che sono attivi nella stessa area si organizzano autonomamente tra loro per coprirla al meglio così da evitare inutili chat. I granuli sono forniti dal Comune e possono essere ritirati al bisogno presso l’azienda Tigusto che si trova nel quartiere. Se esiste un’associazione di quartiere avviare il progetto e trovare volontari sarà più facile. In mancanza di questa bisognerà essere creativi nel comunicare con le persone vuoi organizzando un incontro di quartiere, vuoi con il porta a porta e il proprio giro di conoscenze, vuoi con il volantinaggio. Quello che posso garantire è che ne vale la pena sia dal profilo della riduzione delle zanzare sia dal profilo umano”.
Ad oggi sono quattro i gruppi di quartiere presenti in Ticino, due dei quali nascenti. Chiediamo a Eleonora Flacio quali andamenti si sono registrati nel monitoraggio della zanzara tigre dagli esordi a oggi: “Dopo essere entrata nel Mendrisiotto la zanzara si è distribuita equamente in tutto il fondovalle del Ticino e ora sta gradualmente risalendo le valli. Va detto che dopo un continuo aumento della sua presenza, dal 2019 registriamo una densità costante grazie agli sforzi profusi per contenerla che ne riducono la presenza del 70%. Senza questi interventi la popolazione di zanzara tigre crescerebbe di anno in anno. È già un risultato ma possiamo e dobbiamo fare di più e, come detto, la collaborazione della popolazione è indispensabile”.
Cosa può fare il privato in assenza di un gruppo? “Evitare ristagni d’acqua laddove possibile, trattare con Vectobac i rimanenti, sul proprio terreno e quando possibile anche nell’area circostante, coinvolgere e informare il vicinato. Tengo a precisare che Vectobac è un prodotto biologico selettivo per le larve di zanzara e non danneggia in nessun modo la salute e l’ambiente; vanno invece evitati insetticidi e altri prodotti fitosanitari talvolta proposti per la lotta alla zanzara tigre anche in forma di centrale di irrigazione automatica che, oltre a non essere risolutivi, sono tossici per persone, animali e ambiente”.
Per concludere passiamo la parola anche al Dalai Lama secondo cui: “Se pensate di essere troppo piccoli per fare la differenza, provate a dormire con una zanzara”.